
Il patrimonio culturale ebraico in Europa, eredità della diaspora, costituisce un complesso amalgama di luoghi, siti, paesaggi, tradizioni, memorie, rappresentazioni e narrazioni che si trova oggi al centro di numerosi processi di territorializzazione, di ridefinizione identitaria individuale e collettiva, di riposizionamenti politico-ideologici, di strategie geopolitiche e di progetti di sviluppo turistico.
Fra gli attori coinvolti nella recente riscoperta del patrimonio culturale ebraico in Europa, nei suoi aspetti materiali e immateriali, le comunità ebraiche giocano spesso un ruolo molto marginale, in seguito al loro indebolimento numerico causato da vicende più o meno lontane e traumatiche (dal decreto dell’Alhambra alla Shoah e all’Aliyah). Il “vuoto” causato dalla loro scomparsa, in molti casi, si traduce in paesaggi del silenzio, dell’abbandono e dell’oblio, mentre, in molti altri casi, si riempie oggi di “voci” nuove e diverse. Di conseguenza, la rappresentazione e l’uso di questo patrimonio, ad opera essenzialmente di attori non ebrei che si rivolgono a utenti non ebrei, avvengono attraverso lenti interpretative particolari e spesso controverse.
Lo sguardo del geografo, e l’utilizzo di approcci e metodologie proprie della materia, ma aperte al confronto interdisciplinare, consente di incrociare e comparare percezioni, visioni e strategie che, a partire dalle testimonianze della presenza ebraica in Europa, si inseriscono all’interno di dimensioni ampie e complesse legati ai temi chiave del territorio, dell’identità e del paesaggio.
Il prof. Andrea Corsale studia il tema da diversi anni, anche in collaborazione con atenei europei e israeliani, comunità ebraiche, amministrazioni pubbliche e società civile, in particolare in Italia, Romania, Polonia e Ucraina. Il sito Digital Humanities ospiterà periodicamente resoconti scientifici e divulgativi relativi a queste attività di ricerca, corredati da carte e immagini fotografiche esplicative.